Le rapine ai TIR, soprattutto in Puglia, non sono una novità. Invece quello che vorremmo evidenziare è la singolarità del fenomeno regionale delle rapine ai TIR in quella regione , non solo per la notevole dimensione quantitativa, ma anche “sociologica” della zona.
Si tratta di un “ecosistema criminale” con caratteristiche proprie e in buona parte autonome rispetto agli analoghi fenomeni che avvengono in altre regioni del Paese, che però al suo interno presenta altrettanti microsistemi evidentemente indipendenti, separati ma conviventi tra di loro.
Nella vicenda che vi riportiamo, una rapina a un TIR è avvenuta in zona di San Ferdinando di Puglia, nei confronti di un mezzo partito da Cerignola. Nell’articolo è stato anche evidenziato che i predatori avevano un “forte accento andriese”.
In tutto le località distano tra i 12 e i 28 chilometri, quindi si tratta di un’area territorialmente molto limitata e dove carnefici e vittime potrebbero tranquillamente incontrarsi per caso, ovvero intrecciare parentele o rapporti di qualsiasi genere tra loro. Eppure sempre dall’articolo emerge, marcatamente, la differenza linguistica (quindi, anche culturale) nell’atteggiamento dei 5 predatori, come se si trattasse di personaggi alieni dalle abitudini locali.
“Dulcis in fundo” gli autisti, che sono stati sequestrati dai predatori, sono stati liberati a poco più di una decina di chilometri dai fatti.
In conclusione, si può affermare che la rapina è avvenuta nella stessa area dove vivono e lavorano sia i rapinati e i rapinatori, ovvero evidenziare le differenze? Noi propendiamo per la prima ipotesi, ma la tendenza dei media, spesso, è invece quella di attribuire le responsabilità a soggetti dipinti come lontani.
Dal sito Barletta Live, riportiamo un articolo della Redazione:
lunedì 22 giugno 2015 Cronaca
Tir rapinato da cinque uomini armati, autisti sequestrati per un paio d’ore
Corsivo a cura di Prevenzione Rapine e Furti